VACCINAZIONE
PAZIENTE ONCOLOGICO

Dati dei tumori

Il cancro è un insieme di circa 200 patologie diverse caratterizzate da una crescita cellulare smisurata. Si sviluppa quando le cellule sane vivono più a lungo del dovuto, continuando a suddividersi senza controllo. Questa riproduzione anormale dà così origine a una massa chiamata neoplasia.

In Italia, nel 2023, sono state registrate 395.000 nuove diagnosi di tumore: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Nel post pandemia si assiste a una ondata di casi che ha visto un incremento di 18.400 diagnosi. Il tumore più frequentemente diagnosticato nel 2023 è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). Si stima inoltre che nei prossimi decenni il numero di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà ogni anno dell’1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne.
Dall’altro lato sono anche evidenti importanti progressi oncologici, con migliaia di vite salvate. Di preciso in 13 anni (2007-2019), sono state evitate 268.471 morti oncologiche. Dunque, il cancro risulta essere sempre più curabile. Una grande rivoluzione in questo senso è l’introduzione dei farmaci immunoterapici di nuova generazione. I passi avanti nelle cure si traducono nella riduzione della mortalità per cancro, cioè in vite salvate; infatti, in entrambi i sessi il numero di morti causate da tumori è stato ogni anno, dal 2007 al 2019, inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi del 2003-2006.

Le aree in cui i progressi sono ancora limitati sono quelle dei tumori causati dal fumo di sigaretta per il quale serve più impegno nella prevenzione, sia primaria che secondaria. Il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute. E, nel 2022, si assiste a livello nazionale a un calo del 3% della copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli prepandemici.

Nonostante le malattie tumorali non possano più essere definite “un male incurabile”, la questione della guarigione è complessa e varia da caso a caso: per alcuni pazienti se ne può parlare se sono passati almeno 5 anni dalla fine delle terapie senza che la malattia si ripresenti, per altri, invece, non si può mai parlare di guarigione dopo un tumore, perché non è possibile affermare che la malattia è stata definitivamente eliminata e che persiste il rischio che essa si ripresenti.

diversi tipologie tumori
È l’insieme di circa 200 patologie diverse.
nuove diagnosi
Nel 2023, 395.000 nuove diagnosi.
riduzione mortalita
Riduzione mortalità, in 13 anni evitate 268.471 morti oncologiche.

In particolare, la probabilità di guarigione per i pazienti con tumore della mammella, della prostata o del colon-retto è circa del 60%, quelli con tumore al collo dell’utero del 75%, e con melanoma fino al 90%. Inoltre, raggruppando i pazienti per età, alla diagnosi emerge che a coloro cui è stato diagnosticato un tumore tra i 15 e i 44 anni, due terzi guariscono. Tra i 64 e i 74 anni invece, ne guariscono solo un terzo.

Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono legate agli stili di vita, a esposizioni ambientali o ad agenti infettivi, a mutazioni genetiche non ereditarie casuali (sporadiche) o, meno frequentemente, ereditarie. La grande maggioranza delle neoplasie nasce e cresce lentamente e quando si manifesta vuol dire che è cresciuto tanto da manifestarsi con segni evidenti, ma la sua storia è cominciata molti anni prima.

In questo senso la prevenzione gioca un ruolo cruciale, perché riduce drasticamente il rischio di sviluppare un tumore. In particolare, si parla di prevenzione primaria quando adottiamo comportamenti volti ad evitare all’origine l’insorgenza della patologia. Adottando dunque uno stile di vita sano che comprende limitare il consumo di bevande alcoliche, evitare il fumo, assumere una dieta ricca di cereali integrali, vegetali e legumi, svolgere quotidianamente un po’ di attività fisica e, per le donne, l’autopalpazione.

La prevenzione secondaria invece comprende i comportamenti volti a raggiungere una diagnosi precoce, quando la malattia è ancora in una fase asintomatica. In questo caso parliamo di screening. Ad esempio, la mammografia è gratuitamente offerta ogni due anni alle donne di età compresa tra i 45 e i 69 anni. Questo semplice esame radiologico permette di ottenere una diagnosi precoce della malattia. Altri esempi di screening sono il pap-test, la ricerca di sangue occulto nelle feci o il controllo dei nei.

aumento guarigione
Aumento probabilità di guarigione.
diagnosi precoce
Diagnosi precoce e prevenzione.
tumore seno
Nel 2023 il tumore più diffuso è stato il carcinoma della mammella.

I tumori più diffusi in Italia

Non sono ancora conosciute le cause del cancro della mammella e ne vengono associati diversi fattori di rischio come età (nella maggior parte dei casi superiore ai 50 anni), prima gravidanza dopo i 30 anni, menopausa dopo i 50 anni o presenza di altri casi di tumore in famiglia. Ma anche: stile di vita sedentario, sovrappeso, cattive abitudini quali fumo, abuso di alcol o una dieta ricca di grassi e povera di frutta e verdura. Per il tumore al seno sono cruciali prevenzione primaria (mantenere uno stile di vita sano) e secondaria (autopalpazione e screening con mammografia). Le cure oggi presenti sono chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche, che in base allo stadio della malattia possono essere affrontate in combinazione o da sole.

Trasformazione in senso maligno dei polipi, familiarità, stile di vita poco sano, fumo, abuso di alcol e presenza di alcune patologie intestinali. Sono queste le cause principali del tumore del colon-retto. Il programma di screening è indirizzato ai pazienti di età compresa tra i 50 e i 69 anni e consiste nella ricerca di sangue nelle feci (e in caso positivo successiva colonscopia). In caso di malattia, i trattamenti proposti sono chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie “a bersaglio molecolare” (farmaci che fermano la crescita del tumore).

Per il tumore al polmone invece i principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta e l’esposizione a metalli pesanti. Ma anche la predisposizione genetica e i processi infiammatori cronici come tubercolosi possono aumentare il rischio di insorgenza della malattia. Il primo fattore di prevenzione risulta infatti non fumare o smettere il prima possibile, mentre il programma di screening più efficace oggi è la TAC spirale. Tra i sintomi troviamo tosse secca con catarro e presenza di sangue, dolore al torace, difficoltà respiratorie. Nel carcinoma polmonare la chirurgia è considerata soltanto nei casi di malattia in fase molto iniziale. Le altre terapie sono la chemioterapia (che può associata alla radioterapia) e l’immunoterapia.

Sconosciute sono anche le cause del tumore della prostata ma noti sono alcuni fattori di rischio (alimentazione ricca di grassi, eccessivo consumo di carne rossa e latticini, sedentarietà e ereditarietà) L’esame diagnostico è il test del PSA (antigene prostatico specifico) che va eseguito sotto indicazione del medico di medicina generale dopo i 50 anni (in caso di familiarità diretta anche dai 40 anni). Alcuni dei campanelli d’allarme possono essere l’indebolimento del getto delle urine, frequente necessità di urinare sia di giorno che di notte, dolore alla minzione e presenza di sangue nelle urine. I sintomi compaiono però solo ad uno stadio avanzato della malattia e in questo caso le opzioni terapeutiche sono chirurgia, radioterapia, brachiterapia, ormonoterapia, chemioterapia e sorveglianza attiva.

Il tumore alla vescica ha come fattori di rischio il fumo di sigaretta e l’esposizione prolungata a particolari composti chimici. Il principale segnale di questa forma di cancro è la ripetuta presenza di sangue nelle urine senza dolore, ma per una diagnosi completa sono necessari anche l’esame clinico e l’esame citologico. Può essere trattato attraverso chirurgia, chemioterapia o radioterapia.